Nella diplomazia pontificia, ecclesiastico inviato dal romano pontefice a
rappresentarlo. I rappresentanti pontifici stabili e permanenti presso i governi
o le gerarchie ecclesiastiche dei vari Paesi sono designati con un nome
particolare: nunzi o delegati apostolici. I legati si dividono in tre specie:
nati, missi, a latere. I
legati nati rappresentano uno sviluppo
degli antichi vicari apostolici. Sono i legati che non hanno bisogno di una
particolare concessione per ottenere ed esercitare i poteri propri della
legazione, perché la loro stessa dignità o sede ha unito il titolo
e le prerogative di
l.a. Hanno il predicato di
legatus natus gli
arcivescovi di Salisburgo, Colonia, Praga, Gnesen e Posen, Gran (Strigonia). I
legati missi sono tutti gli inviati del romano pontefice per una missione
speciale e temporanea. I legati missi furono in uso specie dopo la metà
del XI sec. quando ad arginare la simonia e l'incontinenza del clero erano
divenuti insufficienti i legati nati. L'impiego di queste legazioni
continuò frequente per tutto il XIII sec. I poteri dei legati missi sono
circoscritti dal loro mandato, possono implicare giurisdizione o anche esserne
privi. I
legati a latere sono cardinali inviati dal romano pontefice al
capo supremo di uno Stato per una missione temporanea, generalmente di
straordinaria gravità. L'ultimo di essi fu il cardinale G.B. Caprara,
inviato presso Napoleone I per l'esecuzione del concordato. Il codice di diritto
canonico definisce il legato a latere come un
alter ego del romano
pontefice. Oggi i legati a latere sono incaricati di rappresentare il sommo
pontefice e di presiedere in sua vece cerimonie particolarmente solenni.